"Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.Nescio, sed fieri sentio et excrucior."
Alla faccia di chi mi diceva che il latino non mi sarebbe mai servito a nulla. Forse non si immaginava che avrei dedicato questo carme di Catullo ad una tecnica di make up. Ebbene sì, queste due righe sintetizzano alla perfezione ciò che io provo verso la tecnica del countouring. Amo, perchè secondo me ha davvero un potere di migliorare l'aspetto di una persona in maniera pazzesca. Odio perchè è davvero difficile ottenere risultati soddisfacenti, al pari delle mie aspettative. O almeno questo è quello che accadeva fino a poco tempo fa.
Dato che sulla tecnica del contouring sono stati spesi milioni di post e altrettanti video, credo sinceramente che non ci sia bisogno che io mi esprima con tecnicismi e virtuosismi che non mi sono per nulla propri. Quindi, giusto perchè non siamo qui ad incartare le uova con i giornali online [cit.], vi lascio questo video di Lisa Eldrige, che almeno per la mia esperienza è stato a dir poco illuminante.
Passando invece alla mia esperienza, posso dire che per me il percorso per arrivare ad un risultato quasi decente è stato lungo, oserei dire mistico. Al confronto "7 anni in Tibet" sembra una scampagnata fuori porta di pasquetta più lunga del previsto.
Seguendo l'ordine cronologico di arrivo in casa, la prima di cui vi parlerò è Hoola. Hoola è un prodotto Benefit, quindi packaging adorabile tanto quanto prezzi poco friendly (33 euro per 8 gr di prodotti). La texture della polvere è un qualcosa di meraviglioso: per niente polverosa, quasi cremosa e scriventissima. Praticamente sarebbe stato il blush perfetto. Ma essendo che per me il suo primo compito da assolvere è quello di polvere da contouring, tutto ciò non rema a suo favore: ok la non polverosità ma la scrivenza eccessiva diventa talvolta davvero pericolosa. Nella mia mani, direi che potrebbe quasi essere un'arma di distruzione di massa. Uscire di casa come un'apache che si accinge alla lotta non è mai stato così semplice. Altra nota negativa, è il colore: secondo me per quanto sia effettivamente un marrone freddo e non ci sia nemmeno un mezzo punto di arancione, manca del rosa e per una carnagione chiara come la mia non è certo il colore ideale per riprodurre l'ombra. D'estate con un minimo di abbronzatura in più, la situazione migliore e riesco a sfruttarla con meno paranoie. Chiaramente d'inverno, la evito come la peste durante il giorno perché a causa del colore l'effetto non è mai naturale: la sera, complici le amate tenebre e le luci artificiali, il nostro rapporto migliora e la convivenza è più pacifica. Come si suol dire, di notte siam tutti più belli.
A questo punto può partire la mia dichiarazione di amore eterno per il blush Taupe* di NYX. Ebbene sì, con lui ho trovato la pace dei sensi. Il colore è un talpa rosato che dalla confezione ispira quanto l'ultimo sformato nato dalla collaborazione fra Antonella Clerici e Anna Moroni, ma vi assicuro che per una carnagione chiara è assolutamente perfetto per riprodurre il colore dell'ombra. La scrivenza non è elavata e ciò permette di costruire il colore, senza rischiare incidenti di percorso. L'effetto che si ottiene è assolutamente naturalissimo e di conseguenza assolutamente sfruttabile anche con l'impietosa luce naturale del giorno che non perdona nulla. Non è completamente matt a differenza di Hoola, ma è leggermente satinato; in realtà per quanto questa cosa inizialmente mi avesse spaventato, una volta sfumato l'effetto è praticamente opaco. Ultimo particolare non irrilevante, il prezzo è meno di un terzo rispetto al blush di Benefit, circa 9 euro, e al momento in Italia è possibile reperirlo anche sul loro sito ufficiale. Se mi permettete una inutile digressione, dopo il loro annuncio dell'arrivo nello stivale e dopo mesi di silenzio stampa mi sarei aspettata almeno un negozio fisico. Insomma tutto 'sto puzzo per un sito?! Anche meno.
Due parole sul miglior pennello che fino ad ora ho provato. Chiaramente nuova review, nuova citazione. Anche giusto per ridimensionarci dai toni aulici di apertura.
Beh, potrei chiudere qui la mia review sul pennello da contouring, contenuto nel set viso Real Techniques. Potrei ma mi piace così tanto tediarvi che non lo farò. Innanzitutto è davvero un pennello piccolo ed è perfetto per una zigomo-free come me: questo prezioso insegnamento mi è stato dato da Chicca di A Colorful Mess, durante una mia attività di stalkeraggio ad uno dei suoi post ad argomento pennelli. Fra l'altro ultimamente ha sfoggiato sul blog un trucco ispirato a quella gran gnocca di Brody Dalle che mi ha fatto palpitare. Quindi insomma se non siete già fanz, iscrivetevi. Subito. Ora. Tornando al pennello, la forma è appuntita e ciò consente di essere molto precise. Al tempo stesso sfuma benissimo la polvere perché è molto cicciotto e soffice e pertanto è impossibile lasciare strisciate. Come avrei potuto non amarlo, praticamente è il formato mignon del mio venerato blush brush?!
Sperando che questa infinita review possa tornare utile a qualcuna in qualsiasi modo - che so io, magari soffrite d'insonnia e vi concilia il ricongiungimento a Morfeo - mi ritiro nelle mie stanze. E voi cosa ne pensate del contouring?! Fate parte del Fan Club o del Fan Culo**?!
** Toccare livelli di tristezza infinita. Fatto.